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Associazione Demetra presenta:

Il BANDO INGIUSTO, IMPOSSIBILE
un TARDIVOBANDO, o anche un BANDO ALLO SBANDO.

Demetra è un’associazione di promozione sociale fondata a Terni nel 2004, che opera nei settori dell’aggregazione intergenerazionale, dei processi partecipativi, dell’inclusione sociale, della rigenerazione urbana e delle arti contemporanee e performative.

Nel 2005, l’associazione ha fondato il “Centro di Palmetta” in una vecchia scuola di campagna vicina alla città. Nato come Centro di Aggregazione del Comune di Terni, Il Centro di Palmetta è diventato nel tempo un luogo multifunzionale, spazio culturale e residenza artistica conosciuta internazionalmente.
Quello stesso anno, a Terni, sono stati aperti diversi spazi per giovani, progettati per incoraggiare la socialità oltre la logica di mercato, favorire l’aggregazione spontanea, l’educazione non formale e informale e promuovere il pensiero autonomo e critico.

Nel 2019, l’amministrazione Latini si è fatta strada nella città di Terni attraverso ordinanze drastiche e chiudendo di colpo tutti i Centri di Aggregazione Giovanile e Laboratori Giovani, tra i tanti anche il Centro di Palmetta.
L’intenzione era quella di sancire una netta cesura con il passato e dimostrare un cambiamento di rotta politica attraverso un processo di rimozione, soprattutto di tutti i processi nati dal basso.

Alcuni di questi spazi sono stati messi a bando dall’amministrazione comunale.
Un bando profondamente ingiusto, poiché quegli spazi erano stati individuati, riorganizzati, adeguati e riempiti di attività e progettualità -oggi diremo “riqualificati” o “rigenerati” – spesso sopra le forze, dalle associazioni, che ne avevano così evitato l’abbandono, in alcuni casi il crollo.

Ancor più ingiusta suonava alle nostre orecchie la dichiarazione di vaga inagibilità del Centro di Palmetta, più profezia che perizia, pronunciata per mezzo di labbra incompetenti, mai messa per iscritto da tecnici e pur tuttavia utilizzata come pretesto per non assegnare lo spazio.

Molte delle associazioni colpite, e con loro frequentatori, sostenitori, cittadini e cittadine, si sono mobilitate per la difesa di questi spazi conquistati costituendo un affollato comitato chiamato “per i beni comuni 11.1”.
Attimi gloriosi durati poco, pochissimo: ognuno, a modo suo, è corso a salvare il salvabile. 

In quel momento, l’associazione Demetra aveva in corso dei progetti con il Ministero della Giustizia presso il Centro di Palmetta, progetti per i quali aveva conquistato la fiducia nel tempo.
Nonostante la storia del Centro di Palmetta fosse legata a un passato di occupazione (e dunque per molti percepita come un “centro antagonista” a cosa? a chi?), era a tutti gli effetti un centro culturale, educativo e rieducativo.

L’amministrazione ha permesso all’associazione, affinché non divenisse molesta, di ronzare nello spazio esterno attraverso un patto di collaborazione, patto di cui non andiamo fiere, strumento svuotato del suo senso, della sua connotazione, di ogni fiducia alla base di un patto. 

Lo stabile del Centro di Palmetta restava chiuso, rendendo l’attività dell’associazione stagionale, sottoposta a continue richieste di permessi, non idonea allo svolgimento dell’attività dei soggetti svantaggiati che in quel periodo frequentavano e lavoravano presso l’associazione, come detenuti in misura alternativa alla detenzione e persone inserite in percorsi di giustizia riparativa.

A quel punto, un bando sembrava quasi l’ipotesi migliore.
Ma nonostante molte promesse da parte della giunta Latini, non è cambiato nulla. Abbiamo proposto all’amministrazione di occuparci della riqualificazione in cambio di una assegnazione pluriennale dello stabile, ma anche questa proposta è rimasta inevasa.

Certo, avremmo potuto lottare di più. Eravamo – e siamo – sfiancate, separate, svuotate. 
Fanno conto sul sonno e la stanchezza” cantava Paolo Pietrangeli, è così: ci hanno diviso e noi glielo abbiamo lasciato fare.
Palmetta non chiude oggi, è chiusa da più di 3 anni.
L’attività di Demetra prosegue, ma è venuto il tempo di riconsegnare le chiavi del Centro di Palmetta.

Ogni memoria sarà custodita: ogni dolcezza, collaborazione, conflitto, germoglio di idea, relazione.
Adesso è finalmente il tempo di lasciare andare per poter ricominciare a sognare, a costruire, a intrecciare nuove storie.

 

IL BANDO

Ma una buona notizia c’è. Finalmente, il bando è stato pubblicato: Il tardivobando. Chiunque può partecipare con delle proposte, cittadine e cittadini, associazioni di Terni, d’Italia, o d’altrove, della Terra e dei suoi satelliti.

Modalità di partecipazione
Per partecipare, inviate un messaggio WhatsApp (testo e/o voce) al numero +39 3898218441 entro il 14 giugno 2024 rispondendo alle seguenti domande:
1. Chi sei o chi siete
2. Il vostro desiderio per il Centro di Palmetta: cosa vorreste vedere in quello spazio, cosa fareste lì?
3. Se ne avete, un ricordo specifico di un momento vissuto a Palmetta
4. Se ne avete, delle foto scattate a Palmetta

Criteri di assegnazione
Sarà data grande rilevanza al coraggio e alla visionarietà, alla memoria e alle emozioni suscitate dal ricordo. Tutte le proposte operative saranno accolte, c’è un gran bisogno che qualcuno si impegni a “fare” davvero. Tuttavia, è chiaro che nessuno vincerà.
Infatti, questo non è un bando, è uno SBANDO.


>> immagine di copertina: dipinto di Cristiano Carotti sul muro del Centro di Palmetta, 2009

Contatti e informazioni:
Associazione Demetra
associazione.demetra@gmail.com 
mob: +39 3898218441
Fb: @centro.palmetta
IG: @centrodipalmetta