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Museo domestico

Museo Domestico è un progetto partecipativo che indaga il rapporto tra il contesto privato ​​e pubblico.
Quali sono le opere d’arte, gli oggetti più cari, i tesori privati conservati all’interno degli appartamenti? Abbiamo voluto chiederlo direttamente agli abitanti, chiedendo il permesso di fotografare ciò che di più prezioso – in senso estetico e artistico, ma anche affettivo e familiare – custodiscono con orgoglio nella loro abitazione.
Abbiamo così fermato la gente in strada, li abbiamo chiamati al telefono o abbiamo semplicemente suonato ai loro citofoni per farci offrire un caffè. Una volta entrati, abbiamo chiesto di poter fotografare il capolavoro custodito in casa. Alcuni hanno mostrato un ricordo del passato, alcuni un manufatto particolare, altri il simbolo della loro professione. Insieme a 50 opere abbiamo raccolto una serie di incontri magici e storie incredibili.
L’obiettivo principale del progetto Museo Domestico, fondamentale nella sua semplicità, è quello di incentivare il “senso di appartenenza” del museo cittadino ai cittadini e viceversa.
Ne è scaturita una esposizione concepita come un ambiente immersivo nel quale tutto il materiale accumulato durante la fase di raccolta viene mostrato in un grande collage di oggetti, registrazioni e ritratti: una collezione eterogenea di oggetti privati, per la prima volta al di qua dell’intima soglia domestica.
Lo spazio museale diviene così un’unica grande casa, le cui porte sono aperte a tutti, in cui abbiamo la possibilità di scoprirci reciprocamente connessi.

dalla Regione Umbria attraverso il Bando Imprese Creative e Culturali Umbre.

Il processo

La modalità di interazione con i partecipanti è stata contemporaneamente sistematica e spontanea. Con l’aiuto di azioni di volantinaggio seriale e eventi informali di promozione del progetto in spazi di comunità di quartiere, Museo Domestico ha avuto modo di farsi conoscere incontrando le persone direttamente e tramite il passaparola nel vicinato. Siamo così entrati in contatto con numerosi cittadini disposti a condividere le proprie opere d’arte domestiche.
Il punto di partenza di ogni incontro è stata la visita in casa nella quale, con una conversazione informale, abbiamo avuto modo di raccogliere una storia legata ad un oggetto custodito nello spazio domestico. C’è stata mostrata una variegata molteplicità di opere che abbiamo catalogato in un grande censimento. L’oggetto proposto è stato fotografato in tre versioni: da solo, nel suo contesto abituale ed insieme al suo autore/proprietario. Abbiamo inoltre registrato e annotato gli aneddoti e le storie emerse in ogni incontro.
Alla fine di ogni appuntamento, oltre a farci introdurre ad un potenziale prossimo partecipante vicino di casa, la prassi è stata quella di lasciare un souvenir da appendere all’uscio della casa visitata per testimoniare la partecipazione al progetto e lo stato variato di quel luogo privato dopo l’estrazione, seppur solo fotografica, dell’opera d’arte che contiene.
Chiusa la raccolta si è entrati in fase di elaborazione dei materiali che ha fatto sì che emergessero tre livelli di intimità rispetto all’oggetto: una prima fase di incontro e conoscenza sulla soglia dell’abitazione, una seconda fase di apertura e fiducia all’interno della casa, ed un’ultima di condivisione e consegna del bene più caro.

Concept: Fabritia D’Intino
Coordinamento artistico: Fabritia D’Intino e Caterina Moroni
Supporto curatoriale e organizzativo: Indisciplinarte / Marco Betti e Chiara Organtini
Crew: Claudio Beorchia, Rossana Bossini, Claudia Busi, Luisa Contessa, Emanuele Danielli, Tamara Petriachi
Allestimenti: Indisciplinarte / Fabio Tomaselli
Comunicazione: Chiara Scatteia con il supporto di Carlotta Ceccarelli
Grafica: Benedetta Brasile
Documentazione Video: Lorenzo Bernardini

 

Con la partecipazione di:
Alberto Bravini, Alessando Furiani, Alessandro Meluni e Marianela del Pilar Taborga Rivero, Amedea Cantarelli, Andrea Forzanti, Andrea Pucci, Andrea Siragusa, Andrea Virili, Anita Giocondi, Anna Giorgini, Anna e Concetta Paolillo, Antonia Marabitti, Antonia Tirpu, Astrid Stefania Cara, Benedetta Brasile, Carla Arconte, Chiara Furiani, Chiara Organtini e Simone Frondini, Claudio Codignoni, Davide Chiesa, Donatella Zagaglioli, Fabio e Monica, Federico Fratini, Felice Massarelli e Luigia Pistilli, Francesa Zagaglioni, Elena e Benedetta Posati, Gabriele Malagoli, Gianluca Giulianelli, Giorgia Vitaloni, Giuseppe Boscia, Irene Fucile, Irene Loesch, Isabella Scimmi, Ivana Fabrizi, Jennifer Crisafulli e Ali Mrefu, Katarzyna Dominika Krawiec, Laura De Grandis, Marcella Luchetti, Margherita Pagliarulo , Michele Vergelli, Nicoletta Serafini, Nicoletta Tirpu, Ousmane Doukure, Renzo Laureti, Rolando Tani, Romualdo Bugli, Simona Angeletti, Stefano Paolillo, Valentino Ceccobelli, Vincenzo Felici.

Progetto realizzato da Associazione Demetra nel contesto di CAOSMOPOLITAN, progetto a cura di Indisciplinarte, finanziato dalla Regione Umbria attraverso il Bando Imprese Creative e Culturali Umbre. Bugli, Simona Angeletti, Stefano Paolillo, Valentino Ceccobelli, Vincenzo Felici.

Paesaggio Domestico

Paesaggio Domestico nasce durante il lockdown con il desiderio di accorciare la distanza che ci separava in quei giorni. 40 paesaggi dall’interno, 40 angoli privati , 40 scatti degli orizzonti interiori di chi ha partecipato a questo esperimento, che ci hanno fatto sentire più vicini, più simili, meno sconsolati.